
Le politiche antinataliste contro le donne Inuit
Oltre sessanta donne Inuit hanno chiesto un risarcimento al governo danese per aver impiantato dei dispositivi contraccettivi, senza il loro consenso, tra gli anni Sessanta e Settanta.
Nel corso della storia, di politiche antinataliste ne sono sempre state adottate molte, e spesso di diversa natura. Ricordiamo, per esempio, la politica del figlio unico cinese, che esercitava un controllo sulle nascite per contrastare il forte aumento demografico del paese. O ancora, il caso indiano che puntava a promulgare una legge che avrebbe privato del diritto di voto alle coppie con due o più figli.
Un operato politico e sociale senza precedenti
La dinamica fra Danimarca e Groenlandia presenta dei tratti mai visti nell’ambito delle politiche antinataliste. Nonostante il fatto si fosse svolto durante gli anni Sessanta e Settanta, la questione è diventata di dominio pubblico solo nel 2017. Durante una trasmissione, la psicologa e attivista groenlandese Naja Lyberth ha denunciato pubblicamente il governo danese che le impiantò, all’età di 13 anni, una spirale contraccettiva. La donna racconta di una visita medica a scuola e dell’incontro con un ginecologo che, senza il suo consenso o della famiglia, avrebbe proceduto con la pratica. Un gesto che ha significato, per alcune, l’impossibilità di avere figli, per altre dolori acuti ed emorragie interne che si sono protratte per anni.
La questione riemerse nel 2022 tramite il podcast Spiralkampagnen (“la campagna della spirale”), prodotto dalla tv pubblica danese. Oltre a denunciare il fatto, allo stesso tempo si portarono alla luce documenti derivanti dagli archivi nazionali. I dati archiviati contano 4500 donne Inuit a cui è stata impiantata la spirale contraccettiva tra il 1966 e il 1970. Un numero allarmante che copre circa metà delle donne fertili in Groenlandia.
Ad oggi, un gruppo formato da 67 donne ha chiesto un risarcimento pari a 40mila euro per i danni causati da quella pratica. Sono state avviate delle indagini da parte del governo danese e il Naalakkersuisut, il governo indipendente groenlandese. L’inchiesta punta a verificare le pratiche contraccettive adottate dal governo danese tra gli anni Settanta e il 1991, anno in cui la Groenlandia ottenne il controllo del proprio sistema sanitario. Il termine massimo per l’approfondimento è prefissato per la primavera del 2025, nonostante i numerosi ritardi per l’avvio dell’indagine. Una vicenda così drammatica non può più passare in sordina.
a cura di
Annachiara Magenta