
Portogallo, nuova legge sull’eutanasia
Il parlamento portoghese ha approvato il testo di legge sulla morte medicalmente assistita su cui il Capo dello Stato, Marcelo Rebelo de Sousa aveva posto il veto lo scorso 19 aprile. La legge era stata bloccata quattro volte
Nella giornata di venerdì, il parlamento portoghese ha nuovamente approvato una legge che depenalizza l’eutanasia e il suicidio assistito in determinate circostanze, 129 i voti a favore, mentre 81 i contrari.
Tre veti, la quarta approvazione è quella buona
È la quarta volta che l’organo legislativo del paese approva una legge del genere, questa volta però, a differenze delle precedenti, il Presidente della Repubblica, Marcelo Robelo de Sousa, cattolico e conservatore di centrodestra, è tenuto a firmarla senza opporre il veto.
La legge ha trovato la maggioranza assoluta della Camera – più di 115 voti su 230 seggi totali: i presenti erano 211 – che secondo la Costituzione portoghese obbliga il Capo dello Stato a promulgare la legge approvata entro otto giorni dalla data di ricezione, senza poter opporre il veto. Venerdì Rebelo de Sousa ha fatto sapere che la firmerà, obbedendo alle norme costituzionali.
Come funziona il veto del presidente in Portogallo
Il Portogallo è una repubblica semipresidenziale, senza un voto della maggioranza assoluta, il Presidente della Repubblica ha diritto di respingere leggi ponendo il veto o di chiedere su una determinata legge il parere della Corte Costituzionale, rimandandola eventualmente indietro al parlamento, senza così farla entrare in vigore.
È proprio ciò che Rebelo de Sousa ha fatto negli ultimi due anni, bloccando per tre volte la legge sulla morte assistita approvata dal parlamento, a gennaio e a novembre 2021 e poi a gennaio 2023.
Cosa prevede la nuova legge sull’eutanasia
Il motivo dei veti è perché, in passato, il Capo di Stato avrebbe contestato alcune definizioni interne al testo, che riteneva troppo vaghe. La legge appena approvata prevede che il suicidio assistito sia depenalizzato nei casi in cui riguardi persone maggiorenni, in grado di intendere e di volere, affette da patologie gravi o incurabili e soggetti a sofferenze intollerabili, definite come “derivanti da una malattia grave e incurabile o da una lesione definitiva di estrema gravità, grande intensità, persistente, continuata o permanente e considerata intollerabile dalla persona stessa”.
La legge stabilisce anche che dal momento in cui si fa richiesta di accesso alla morte assistita alla sua attuazione trascorra un periodo minimo di due mesi, in cui è obbligatorio un follow-up sulle condizioni patologiche del paziente.
Differenza tra suicidio assistito ed eutanasia
L’eutanasia sarà autorizzata solo nei casi in cui chi ne fa richiesta sia fisicamente impossibilitato a somministrarsi il farmaco letale. La differenza tra suicidio assistito ed eutanasia, due pratiche accomunate dalla consapevole e libera volontà di chi vi ricorre, è che nel primo caso la persona si somministra autonomamente il farmaco letale, nel secondo è richiesto l’intervento medico.
Una legge per i soli cittadini portoghesi
Rebelo de Sousa, inoltre, aveva anche chiesto che venisse specificato chi dovesse attestare l’incapacità fisica della persona di praticare il suicidio assistito, ma tale richiesta di modifica non è stata accolta e non è inclusa nel testo approvato. La nuova legge permetterà di accedere a queste pratiche solo a persone residenti in Portogallo, non stranieri che ci vadano per poterne usufruire.
a cura di
Andrea Bocchini