
Israele, bombardamenti sulla Striscia di Gaza
Un attacco israeliano su Gaza ha ucciso 13 palestinesi, numerosi i feriti. Tra le vittime civili e bambini. Uccisi almeno 3 dirigenti del gruppo Jihad Islamica. Netanyahu convoca il Gabinetto di sicurezza, stato di allerta attorno alla Striscia
Attacco senza preavviso né provocazione quello fatto dagli aerei fa guerra israeliano che, nella notte, hanno bombardato la Striscia di Gaza. L’obiettivo era quello di colpire il gruppo militante Jihad Islamica, legato all’Iran.
Il bilancio è tragico: 13 morti, inclusi tre dirigente dell’organizzazione palestinese, ma anche civili, tra cui quattro donne e quattro bambini. È quanto emerge dal ministero della Sanità della Striscia, citato dall’agenzia Wafa.
Secondo l’agenzia Ria Novosti, che riporta una portavoce della missione diplomatica russa a Ramallah, Aliya Zaripova, fra le persone rimaste uccise nei bombardamenti anche un cittadino russo, con la moglie e il figlio.
Il comando militare israeliano ha tenuto a precisare che l’attacco era mirato alle case dove vivevano i leader palestinesi della Jihad Islamica. Testimoni hanno riferito che le esplosioni hanno distrutto il piano superiore di un edificio a Gaza e una casa a Rafah, nel sud della Striscia. Altri raid avrebbero colpito centri di addestramento del gruppo militante.
Uccisi tre dirigenti militare palestinesi
Secondo l’esercito israeliano, gli obiettivi erano Khalil Bahtini, comandante della Jihad, Tareq Izzeldeen, intermediario del gruppo con la Cisgiordania, e Jehad Ghanam, segretario del consiglio militare dell’organizzazione palestinese. Loro sarebbero i responsabili dei recenti attacchi verso il territorio israeliano, secondo quanto riportato da Tel Aviv.
La Jihad Islamica, gruppo meno consistente del movimento Hamas che governa la Striscia di Gaza, ha confermato l’uccisione dei suoi membri.
Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha avvertito Israele che ci sarà una contro risposta e che Tel Aviv “pagherà il prezzo” per le uccisioni. “Assassinare i leader con un’operazione insidiosa non porterà sicurezza all’occupante, ma piuttosto più resistenza”, ha dichiarato Haniyeh.
Nell’area attorno alla Striscia, Israele ha proclamato uno stato di allerta. Il timore è che possano partire razzi della Jihad Islamica in seguito all’uccisione dei loro tre dirigenti militari. Le strade israeliane verso la Striscia sono state chiuse e il traffico della linea ferroviaria interrotto nel tratto fra Ashkelon e Sderot.
Ai civili che abitano nella zona, inoltre, è stato ordinato di restare nelle vicinanze, limitare gli spostamenti e ripararsi in rifugi e stanze protette. La radio militare ha riferito che centinaia di militari già in congedo siano stati richiamati.
Proclamato lo stato di allerta
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu ha convocato per stasera alle ore 19 (18 in Italia) il Gabinetto di sicurezza israeliano sulla situazione a Gaza. Una fonte dell’esecutivo ha spiegato che gli attacchi della scorsa notte sono stati effettuati “in risposta ad una incessante aggressione da parte della Jihad Islamica” e che “i terroristi uccisi erano al lavoro per condurre operazioni terroristiche contro i cittadini israeliani”.
Nell’aria c’è la paura di nuovi attacchi per questo motivo lo stato di allerta è stato elevato anche alle autorità di Gaza, le quali hanno ordinato la chiusura di tutti gli istituti scolastici nella Striscia. Allerta anche lungo le coste di Gaza. Ai membri delle varie forze armate è stato ordinato di tenersi in stato di massima attenzione.
Le violenze di Israele in Cisgiordania
I raid della notte cadono in un periodo dove la tensione è alle stelle, soprattutto legato alle crescenti violenze in Cisgiordania occupata da un’Israele che conduce, quasi ogni giorno, raid e rastrellamenti per individuare occupanti palestinesi sospetti di voler compiere atti terroristici.
Israele sostiene che tali operazioni violente, nella vicina Cisgiordania, siano mirate a prevenire futuri attacchi armati ed attentati, secondo i palestinesi invece sono ulteriori violenti giri di vite in 56 anni di occupazione israeliane.
La scorsa settimana, dopo la morta di un palestinese in sciopero della fame in un carcere israeliano, diversi razzi sono partiti da Gaza verso Tel Aviv, seguiti quasi immediatamente da attacchi aerei israeliani sull’enclave palestinese. Fino a stanotte era in vigore una fragile tregua coordinata da Egitto, Qatar e Nazioni Unite.
Solo nel 2023, almeno 105 sono i palestinesi uccisi dai bombardamenti di Israele solo in Cisgiordania e Gerusalemme Est. La metà delle vittime apparteneva a gruppi armati palestinesi, secondo quanto dichiarato dall’agenzia Associated Press.
a cura di
Andrea Bocchini