
Amnesty International, criticata per utilizzo di immagini IA
Amnesty International è finita nel mirino di critiche pesanti per aver utilizzato immagini false delle proteste in Colombia 2021.
Il gruppo internazionale di difesa dei diritti umani è stato messo sotto accusa per aver pubblicato immagini generate dall’intelligenza artificiale al fine di promuovere i propri rapporti sui social media. Da allora le immagini sono state rimosse. Queste ultime ritraevano immagini della polizia colombiana, ormai conosciuta nel mondo per la brutalità sistematica che ha utilizzato per sedare le proteste nazionali nel 2021. Però, le immagini utilizzate da Amnesty International non erano reali.
L’immagine incriminante
Una immagine che ha particolarmente suscitato dubbi è stata quella di una donna trascinata via dagli agenti di polizia. Se si dà uno sguardo più che momentaneo alle immagini, ci si accorge che c’è qualcosa che non va. I volti dei poliziotti e dei manifestanti sono distorti. Inoltre, le uniformi della polizia non sono aggiornate. Il tricolore che si riscontra all’interno delle foto ha sequenza sbagliata, seppur con colori corretti: rosso, giallo e blu.
Secondo Amnesty International e altri osservatori, durante l’ondata di disordini del 2021, la polizia colombiana è stata accusata di aver violato centinaia di diritti umani, tra cui aggressioni, molestie sessuali e torture. Il loro studio ha aumentato la consapevolezza della brutalità della polizia colombiana e ha contribuito a consolidare la richiesta di riforme.
Tuttavia, esperti di media e fotogiornalisti hanno dichiarato che l’uso di immagini IA potrebbe minare il lavoro di Amnesty e promuovere teorie cospirative. Amnesty International ha dichiarato che ora preferisce utilizzare immagini IA per proteggere i manifestanti da potenziali ritorsioni statali. Le foto infatti riportano una dicitura che indicano la loro generazione tramite IA, per non ingannare il pubblico.
Erika Guevara Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty, ha dichiarato: “Abbiamo rimosso le immagini dai post sui social media perché non vogliamo che le critiche per l’uso di immagini generate dall’IA distraggano dal messaggio centrale a sostegno delle vittime e delle loro richieste di giustizia in Colombia”.
A cura di
Rachel Anne Andres Rialo