
La vignetta di Natangelo su Il Fatto fa infuriare la politica italiana
Fa scandalo la vignetta pubblicata dal quotidiano diretto da Marco Travaglio, raffigurante la moglie del ministro Lollobrigida, sorella della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Oggi il disegnatore risponde con un altro fumetto pubblicata in prima pagina
Una vignetta satirica fa litigare la politica italiana. “Offensiva, misogina e di cattivo gusto”, sono le parole della gran parte dei commenti politici. D’altra parte, la difesa si appella “all’espressione del diritto di satira contro i potenti”. Ma occorre fare un passo indietro, per capire il contesto.
Tutto nasce dalla polemica degli ultimi giorni riguardo le parole del ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a proposito della “sostituzione etnica”: concetto che ha radici di vecchie teoria complottistiche, di matrice razzista, e caro alle destre più estreme in Europa e negli Stati Uniti. In sintesi, la terminologia dipinge – in estrema sintesi – quelle migrazioni dai Paesi poveri verso quelli più ricchi viste come “invasioni” programmate al fine di “sostituire” le popolazioni autoctone con una maggioranza di stranieri di altre etnie e confessioni religiose.
Sulla scia delle dichiarazioni di Lollobrigida, ieri Il Fatto Quotidiano ha pubblicato una vignetta di Natangelo dal titolo “Obiettivo incentivare la natalità. Intanto, a casa Lollobrigida…”. L’immagine raffigura un uomo di origine africana a letto con la moglie del ministro Lollobrigida. Lui le chiede: “E tuo marito?” Lei risponde: “Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica”.
Lollobrigida è il marito di Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e quindi anche suo cognato, oltre che fedelissimo alleato nel partito Fratelli d’Italia.
È polemica, soprattutto via social. Molti esponenti politici di maggioranza ed opposizione, ma anche giornalisti, attaccano la vignetta satirica. La accusano di volgarità inutile e di sconfinare in un contesto privato, che nulla a che vedere con la polemica politica. Tanti anche coloro che esprimono solidarietà alla sorella della premier.
A fine giornata, con un caos enorme al centro del dibattito politico, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini sintetizza il pensiero della maggioranza esecutiva: “La satira è sacra, ma questa vignetta è disgustosa”.
Tweet rabbiosi che non provengono solo dalla maggioranza di governo. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi twitta: “Il Fatto Quotidiano ha come marchio di fabbrica l’aggressione. E oggi aggredisce Arianna Meloni e la sua famiglia, cui va la mia totale solidarietà”.
Dal Partito Democratico, la senatrice Simona Malpezzi scrive: “La vignetta contro Arianna Meloni trasuda sessismo e volgarità. Questa non è satira. Sono anni luce lontana dalle sue idee ma le esprimo tutta la mia solidarietà perché il rispetto delle donne e della loro dignità è un fatto politico che ci riguarda tutti”.
Anche il mondo giornalistico si unisce alla contestazione: “La vignetta del Fatto contro Arianna Meloni è vergognosa. Satira zero, professionalità zero, idiozia ignobile tanta. Non conosco la signora Arianna, ma le esprimo piena e molto convinta solidarietà. Solidarietà anche a sua sorella presidente del Consiglio”. È quanto dichiarato dal giornalista Piero Sansonetti.
La stessa premier Meloni poco prima aveva reagito direttamente attraverso il suo profilo Facebook, denunciando apertamente il disegno di Natangelo: “Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico”.
“E il silenzio assordante su una cosa del genere, da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati. Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi “buoni””, ha poi aggiunto la presidente del Consiglio.
A difesa dell’esercizio di satira è Vauro Senesi, disegnatore, non nuovo a critiche e polemiche. “Ho mandato a Natangelo un messaggio di complimenti quando ho visto la vignetta, è azzeccatissima. Sono molto felice fra tanta satira e bonacciona che c’è in Italia ci sia un giovane che fa satira vera e autentica”.
“La satira è satira. Dopo il decreto anti rave e il decreto emergenza migranti, adesso faranno il decreto emergenza satira”, ha poi infine aggiunto Vauro.
Anche il giornalista, editorialista del Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro, interviene a Otto e mezzo, su La7 per difendere la vignetta satirica. “La satira agisce sull’assurdità, sulla irrealità, e su quello gioca per suscitare riso, se si riesce. Il problema non è la satira ma la reazione, l’uso politico accorto ma eccessivo che tutto il governo ha fatto una volta uscita la vignetta di Natangelo”.
E ancora: “Il governo Meloni era in difficoltà per le frasi del ministro Lollobrigida sulla sostituzione etnica, per loro la vignetta è stata un diversivo inaspettato. Si è mai visto in un Paese normale che le più alte cariche dello Stato vengano buttate giù dal letto, perché magari non avevano neanche visto la vignetta, per gridare all’orrore ed esprimere solidarietà alla sorella della premier? È una situazione solo italiana”.
Ed oggi cos’è successo? Il Fatto Quotidiano non arretra, anzi rilanciata una nuova vignetta pubblicata sulla prima pagine del giornale con un titolo esplicito: “Il nuovo Minculpop ha il terrore delle vignette”. Il Minculpop, ricordiamo, era la sigla del Ministero della Cultura Popolare, durante il fascismo, cioè quello che si occupava di censura e propaganda.
E poi l’annuncio per domani, sabato, in cui ci sarà un inserto speciale: “Tutto Nat”. Al centro della prima pagina di oggi la contro – risposta di Natangelo alle lunghe polemiche di ieri. Natangelo propone un’altra vignetta dal titolo “Riparatoria”. Lo scenario è ancora quello di casa Lollobrigida, ma stavolta nel letto c’è lo stesso ministro, e non più “l’intruso” di ieri sera.
Il disegno raffigura la sorella della premier che dice: “Mah! Preferivo la vignetta di prima…” Lollobrigida le risponde con un “Come dici, cara?” e Arianna Meloni ribatte: “No, gnente… Bonanotte, Francè”.

Lungo dibattito ieri attorno al disegno satirico di Natangelo. La polemica ritorna ancora una volta sull’utilizzo che si fa della satira. Prevale l’idea del dire la satira è satira, oppure ci sono confini invalicabili da rispettare?
La rabbia del centrodestra (e non solo) sembrerebbe affermare che si è andati oltre, ma percorrendo la nostra storia repubblicana, ci tornano in mente le vecchie vignette satiriche di Forattini che hanno sempre diviso il panorama politico italiano. Oppure le vignette di Patrick Chapatte, fumettista libanese – svizzero, ideatore di grandi disegni satirici sulle pagine dei più grandi giornali. O ancora le recenti e discusse copertine di Charlie Hedbo.
A voi lettori il giudizio.
a cura di
Andrea Bocchini