
Cile, approvata la riduzione dell’orario lavorativo
La Camera del parlamento cileno ha approvato la riduzione dell’orario lavorativo da 45 a 40 ore alla settimana. Il presidente Boric entusiasta: “Un disegno di legge a favore della famiglia”
Giornata lavorativa che cambia all’interno dei confini cileni. Infatti, nella giornata di martedì scorso, la Camera del parlamento del Cile ha approvato, con una maggioranza schiacciante, la riduzione dell’orario di lavoro da 45 a 40 ore settimanali. La proposta era già stata approvata in Senato la settimana scorsa, prevedendo che l’orario di lavoro venisse gradualmente ridotto fino a 40 ore alla settimana entro 5 anni.
Ultimo passo per diventare legge, dovrà essere la firma del presidente Gabriel Boric. Il presidente, molto probabilmente, sottoscriverà il documento entro il prossimo primo maggio, in occasione della festa internazionale dei lavoratori.
La Camera dei deputati cileni ha visto un’approvazione del disegno di legge con 127 voti favorevoli, contro i 14 contrari. Al Senato, la proposta di legge era stata votata all’unanimità. È la seconda volta che il Cile approva una riforma di questo tipo. Nel 2005, infatti, il parlamento aveva stabilito una riduzione dell’orario lavorativo da 48 a 45 ore settimanali.
L’introduzione della “settimana corta”
Inoltre, la nuova legge prevede che, con l’accordo dei lavoratori, le 40 ore di lavoro alla settimana possano essere distribuite su quattro giorni lavorativi, anziché cinque. È la cosiddetta “settimana corta”. Altra novità, è la possibilità di recuperare gli straordinari con un massimo di cinque giorni di ferie, ciò permette ai lavoratori di organizzare al meglio la propria vita privata, dedicando tempo alla famiglia.
“Dopo molti anni di sostegno e dialogo, oggi possiamo finalmente festeggiare l’approvazione di questo disegno di legge che riduce la giornata lavorativa, un disegno di legge a favore della famiglia che mira a garantire una vita migliore a tutti”, ha dichiarato entusiasta il presidente Boric. “E’ una buona notizia per la politica, che ha dimostrato di essere all’altezza delle esigenze del popolo cileno”, ha aggiunto la ministra Camila Vallejo.
Già nel 2017 era stata presentata una proposta simile
La stessa Vallejo, militante comunista, aveva presentato la proposta di legge nel lontano 2017, quando era deputata, durante la sua campagna elettorale, impegnandosi a portare avanti l’iniziativa. Oggi, la ministra del Lavoro, Jeannete Jara, ha condotto i negoziati con l’opposizione e con i diversi settori economici interessati, apportando modifiche al fine di raggiungere un accordo.
Una riduzione graduale dell’orario di lavoro
È prevista una riduzione graduale dell’orario lavorativo in Cile. Si passerà infatti da 45 a 44 nel primo anno successivo alla pubblicazione, a 42 nel terzo anno e a 40 nel quinto anno. Già a giugno dello scorso anno, il Ministero del Lavoro aveva introdotto il “marchio da 40 ore”. Questa certificazione riconosce le aziende in cui la riduzione dell’orario di lavoro è già stato applicato. Secondo El Pais, più di 500 realtà, di cui la maggior parte PMI, l’hanno ottenuta.
I Paesi dell’America Latina hanno gli orari di lavoro più lunghi
L’America Latina è una delle regioni con gli orari lavorativi più lunghi: Brasile, El Salvador, Guatemala hanno, per legge, tra le 42 e 45 ore settimanali. Argentina, Bolivia, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay, Messico e Colombia lavorano 48 ore alla settimana (secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro).
“E’ un grande giorno per le persone che viaggiano sugli autobus e lasciano i figli a dormire perché partono molto presto al mattino o tornano tardi. Questo è un progetto che contribuirà enormemente alla qualità della vita di ognuno di noi”, ha dichiarato la ministra del Lavoro, Jara.
Dal Sud America, il Cile compie un grande passo in avanti, in tema lavoro. L’introduzione della “settimana corta” porterà benefici sicuramente alla classe lavoratrice, il tempo ci dirà come l’economia risponderà.
a cura di
Andrea Bocchini