
Approvato ddl, nuove sanzioni per i vandali d’arte
Il governo Meloni ha elaborato un disegno di legge (ddl) che va a sanzionare tutti coloro che deturperanno edifici pubblici, di culto o edifici sotto tutela. Si rischia fino a tre anni di reclusione.
Molti giovani nel corso degli ultimi anni si sono attivati per portare attenzione sulla tematica della crisi climatica. Per fare ciò, hanno deturpato edifici pubblici o di culto. Il governo Meloni ha elaborato un nuovo provvedimento che andrà a punire tutti gli attivisti climatici che danneggeranno proprietà pubbliche. Il nuovo ddl, proposto dal Ministero della Cultura, è stato approvato nel Consiglio dei ministri ieri 11 aprile.
Le sanzioni previste
Secondo quant stabilito dal ddl, le sanzioni stilate prevedono multe fino a 60mila euro e detenzione per vandalismo o danneggiamento di beni culturali. La reclusione andrà dai sei mesi ai tre anni. Secondo quanto stabilito, i proventi delle multe andranno destinate al ripristino delle opere danneggiate.
Ulteriore provvedimento inserito è il divieto di avvicinarsi, ad una distanza inferiore di 10 metri, a beni culturali tutelati per chi ha riportato una o più denunce o è stato condannato. Il divieto di avvicinamento va dai sei mesi a un anno. In caso di violazione del divieto, una ulteriore multa dai 500 ai mille euro viene attribuita al soggetto responsabile della trasgressione.
Un ddl in risposta agli attivisti climatici
Il disegno di legge è targato FdI ed è stato presentato dal relatore Lisei assieme ad una lista di atti vandalici avvenuto nell’ultimo anno. Tra gli eventi menzionati: il suv schiantatosi sulla scalinata di Trinità dei Monti, i graffiti sulle mura del Colosseo, la vernice lanciata su una facciata di Palazzo Madama, scii nautico praticato nel Canal Grande a Venezia.
Matteo Salvini, sui social, ha reclamato i diritti di appartenenza sul ddl, in quanto la Lega è stata la prima a depositare una proposta di legge a riguardo ancora a novembre. Primo firmatario della proposta, depositata al Senato, fu Claudio Borghi che prevede di modificare il codice penale, dando il via libera agli agenti di operare arresti in flagranza.
A cura di
Rachel Anne Andres Rialo