“Voglio vivere”, sempre più soldati russi vogliono disertare

“Voglio vivere”, sempre più soldati russi vogliono disertare

Aprile 11, 2023 0 di Filippo Cerri

“Voglio vivere” è stato lanciato nel settembre 2022. Lo scorso marzo, secondo Kiev, sono state registrate più di 3.000 chiamate, oltre il doppio rispetto alle precedenti cifre mensili.

Nel settembre del 2022 l’Ucraina ha lanciato una linea telefonica diretta, per permettere ai russi di arrendersi volontariamente all’esercito di Kiev. Secondo l’intelligence ucraina, che cita le cifre del progetto statale “Voglio vivere“, a marzo 2023 il numero di soldati dello schieramento russo che vogliono disertare ha raggiunto un numero record.

L’esercito russo vacilla?

Il portavoce del programma Vitaly Matvienko ha detto che il mese scorso sono state registrate più di 3.000 chiamate, se considerati i mesi precedenti sono quasi duplicate. Inoltre, l’intelligence militare sostiene che i soldati di Mosca vengono anche catturati direttamente sul campo di battaglia. L’aumento dei contatti per la resa potrebbe essere collegato alla controffensiva ucraina attesa prima dell’estate per riconquistare i territori occupati dai russi.

“L’operazione non è ancora iniziata, ma sta già dando i suoi frutti”, ha sottolineato il ministero della Difesa di Kiev. Ha poi ricordato che ai soldati che si arrendono vengono garantite condizioni di prigionia in conformità con le Convenzioni di Ginevra e se decidono di essere rimandati a casa in uno scambio di prigionieri nei loro documenti viene riportato che sono stati catturati e non che si sono arresi.

Nei primi sei mesi di attività, cioè fino a febbraio, secondo le autorità di Kiev quasi 10.000 russi hanno contattato la linea telefonica ucraina. Oltre alla linea telefonica “Voglio vivere”, c’è anche un chatbot e un sito web in russo. Il governo di Volodymyr Zelensky ha però sottolineato che la finestra di opportunità per consegnarsi “si sta stringendo”.

Nei mesi scorsi era stato spiegato come funziona il programma, gestito da una decina di membri del personale delle forze militari di Kiev con particolare esperienza in ambito psicologico. Le richieste di resa vengono prima controllate , per cercare di distinguere le possibili spie. Poi i militari russi ricevono le indicazioni per deporre le armi e abbandonare il campo di battaglia senza essere richiamati da Mosca

I numeri delle vittime

Intanto, in una guerra che si combatte anche con le cifre, non c’è alcuna certezza numerica sulle perdite tra i soldati di entrambi gli schieramenti. I giornalisti dell’edizione in lingua russa della BBC e di Mediazona hanno identificato 19.688 soldati russi morti dall’inizio dell’invasione.

Solo nelle due settimane dal 24 marzo al 7 aprile, hanno spiegato, sono morte tra le fila russe 1.665 persone: un record dall’inizio della guerra, che però potrebbe essere dovuto al conteggio dei morti accumulato dall’inizio dell’anno e non diffuso.

In ogni caso, come i giornalisti hanno sottolineato anche nei precedenti report, le vittime russe sembrerebbero essere molte di più perché l’indagine dei media si basa su dati disponibili a tutti. Inoltre è stata confermata la morte di nove alti ufficiali nelle ultime settimane: dall’inizio della guerra sarebbero oltre 2.000

Da Mosca, l’ultimo conteggio ufficiale del ministero della Difesa risale a settembre 2022, quando è stato riferito che 5.937 soldati russi erano morti. Secondo l’ultimo aggiornamento di Kiev, le perdite russe hanno superato le 177mila unità dallo scorso 24 febbraio mentre gli USA stimano che circa 100.000 persone siano state uccise o ferite da entrambe le parti.

A cura di
Filippo Cerri

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