Famiglie omogenitoriali, per Roccella nessun confronto

Famiglie omogenitoriali, per Roccella nessun confronto

Marzo 30, 2023 0 di Andrea Bocchini

Chiusura totale verso i sindaci, la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Roccella: “I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. Decidono loro sapendo che c’è una sentenza che non applicano”

No categorico da parte della ministra della Famiglia, Eugenia Maria Roccella che risponde alla lettera di alcuni sindaci sui figli delle coppie omogenitoriali. “I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi, ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C’è una sentenza molto precisa che dice determinate cose”.

Nessun confronto da fare. Le dichiarazioni della Roccella arrivano proprio nel giorno in cui il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a Bruxelles ha auspicato un asse politico “idealmente composto da Verdi, sinistra, Terzo polo, M5s, per vincere la battaglia delle coppie gay sui diritti dei bambini”.

La mobilitazione

La mobilitazione contro la decisione della trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali era avvenuta negli scorsi giorni, toccando le principali città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari. I primi cittadini di queste città avevano portato avanti, nonostante il no dalla Cassazione, la trascrizione dei figli di coppie Lgbtqi+.

È quanto avevano affermato in una dichiarazione i sindaci Roberto Gualtieri (Roma), Giuseppe Sala (Milano), Gaetano Manfredi (Napoli), Stefano Lorusso (Torino), Matteo Lepore (Bologna), Dario Nardella (Firenze), Antonio Decaro (Bari). In questo clima di tensione, la continuazione della trascrizione dei certificati di nascita di bambini che hanno due mamme, o due papà, è un chiaro segnale di contrapposizione alle politiche esecutive.

“È evidente che il centro-destra è forte, ma io ricordo a tutti che in 7 anni che sono sindaco ho visto sei governi, e ho detto tutto. Non diamo per scontato questa battaglia si debba perderla, anzi”, ha affermato Sala.

Il Sindaco di Milano ha chiesto aiuto – assieme agli altri sindaci – al Parlamento affinché si trovi una soluzione normativa per discutere la questione dell’equiparazione dei matrimoni. “La via delle adozioni con questo sistema non funziona, l’adozione è un processo complesso e costoso in Italia ma con una legge sui matrimoni dello stesso sesso questo problema si può evitare”, ha infine aggiunto Sala.

Anche da Firenze stesso clima. “Firenze è pronta a riprendere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali che vivono e risiedono nel nostro comune”, ha sottolineato il primo cittadino, Dario Nardella. “L’interesse dei bambini viene prima di tutto. Non possono esistere bambini di serie A e serie B. Da sindaco e da padre non voglio voltarmi dall’altra parte”, ha concluso Nardella.

La questione in Europa

Anche le camere europee sul tema. Dall’Eurocamera, infatti, aggiunto in agenda un dibattito sui diritti dei bambini delle famiglie omogenitoriali, con attenzione al caso Italia. Il dibattito è stato chiesto dai socialisti, dai Verdi e dal gruppo di Renew Europe.

Dalla maggioranza di centro – destra, però, un contrattacco. “Le sinistre hanno ottenuto un processo politico con imputato il governo Meloni relativamente ad una responsabilità che non può essere in alcun modo attribuita al governo stesso”. Così ha dichiarato il copresidente di Ecr ed eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, commentando il dibattito nel Parlamento europeo.

Il capogruppo di FdI all’Eurocamera, Carlo Fidanza, ha aggiunto: “Non esiste un provvedimento del governo Meloni che abbia mutato in qualsiasi modo il quadro dei diritti delle coppie omosessuali”. Concludendo: “Stiamo assistendo ad una campagna ideologica che ha un obiettivo chiaro, quello di legittimare l’utero in affitto, la pratica della surrogazione che noi come governo condanniamo e che per altro il Parlamento europeo ha condannato in una sua risoluzione. È la sinistra che non è in linea con l’Ue non noi”.

Dall’opposizione, la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, sottolinea che la sua compagine sarà pronta “ad andare avanti fino in fondo perché è una questione di civiltà. Quello che sta facendo il governo è accanirsi contro i bambini e le bambine. Noi saremo al fianco degli amministratori che si confrontano con le persone che vivono queste scelte sbagliate. Ci saremo e uniremo la battaglia che stanno facendo le famiglie arcobaleno e gli amministratori con le nostre iniziative in Parlamento”.

Il clima si scalda, il tema tocca le aule comunitarie, il governo è alle strette ma ancora nessun dialogo sulla questione.

a cura di
Andrea Bocchini

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