
Guerra in Ucraina, missili russi su tutto il paese
Raid russi su Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia. Kiev, “barbarie russe”, il 40% della capitale senza elettricità. Allarme Ue: “Situazione molto pericolosa”
379esimo giorno di guerra in Ucraina. La Russia sembra non fermarsi: una serie di attacchi missilistici si sono abbattuti su gran parte del territorio ucraino.
Allarme antiaereo attivato in tutto il paese.
Cinque morti a Leopoli, uno a Dnipro, tre a Kherson, mentre vari edifici ed infrastrutture, a Kiev, Kharkiv e Odessa, sono stati colpiti.
“Situazione pericolosa” a Zaporizhzhia dove, la centrale nucleare è stata colpita e la città è senza elettricità.
L’Europa definisce “molto pericolosa” la situazione. Intanto il presidente ucraino, Zelensky ha ribadito, durante un’intervista alla CNN che non intende confrontarsi personalmente con il presidente russo, Putin.
“Non mantiene la parola”, ha affermato il presidente ucraino.
Kiev smentisce le accuse russe secondo un attacco alla Transnistria: “E’ una provocazione russa”.
Almeno 11 le vittime dei bombardamenti.
Attacchi che, secondo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non avevano obiettivi militari, ma si tratterebbero semplicemente di “barbarie russe”.
Secondo le forze armate ucraine, i missili lanciati sarebbero 81.
I bombardamenti, secondo Zelensky, avrebbero colpito 10 regioni. “È stata una notte difficile. Un massiccio attacco missilistico in tutto il paese. Purtroppo ci sono feriti e morti. Le mie condoglianze alle famiglie”, ha scritto su Telegram il presidente ucraino.
Nel frattempo, prosegue anche la dura battaglia a Bakhmut. Il capo della Wagner, Prigozhin, ha annunciato che le forze russe hanno preso il controllo di un altro villaggio vicino la città.
Si tratta di Dubovo – Vasilevka, situato a nord – ovest di Bakhmut.
Da Stoccolma, il segretario della Nato, Jens Stoltenberg fa sapere che non aveva escluso la possibilità che Bakhmut, la città simbolo della resistenza ucraina, potesse cadere “nei prossimi giorni”.
L’elettricità è in fase di ripristino all’interno del paese mentre sono state imposte restrizioni in gran parte delle regioni colpite dai bombardamenti.
a cura di
Andrea Bocchini