Moldavia, rischio di un’invasione russa in Transnistria

Moldavia, rischio di un’invasione russa in Transnistria

Febbraio 23, 2023 0 di Andrea Bocchini

La Moldavia, piccolo paese dell’Europa orientale, si trova in una condizione unica con scarse possibilità di difendersi

Nelle ultime settimane, il governo moldavo, piccolo paese dell’Europa orientale, confinante con Romania e Ucraina, ha raccontato pubblicamente di aver scoperto che la Russia sta cercando di organizzare un colpo di stato per imporre un governo filorusso.

Come successo circa un anno fa in Ucraina, con il Donbass, ora nel mirino di Putin sembrerebbe esserci la Transnistria, regione separatista filo-Mosca dello Stato moldavo.

Dietro la revoca sulla sovranità di Chisinau, infatti, c’è una lunga storia di conflitti geopolitici ed opportunità. Dorin Recean, primo ministro moldavo, ha rivelato l’esistenza di piani russi che colpirebbero l’aereoporto della capitale, Chisinau.

La minaccia dà un ulteriore segnale d’allarme all’Occidente. Il decreto, infatti, presupponeva relazioni più strette tra Russia, Europa e Stati Uniti e la decisione di revocarlo è stata presa per “garantire gli interessi russi in relazione ai cambiamenti nelle relazioni internazionali”.

L’Occidente è preoccupato e prende sul serio l’offensiva armata. Il presidente americano, Joe Biden, in questi giorni in Europa, ha incontrato la presidente moldava Maia Sandu, filo-occidentale, e diffuso un comunicato molto forte a difesa del governo democraticamente eletto in Moldavia.

Zelensky ha già ricevuto informazioni su piani russi che confermerebbero una crisi interna che Putin vorrebbe scatenare. Obiettivo la Transnistria.

Cos’è la Transnistria

L’autoproclamata Repubblica di Transnistria si trova all’interno dello Stato della Moldavia, lungo la frontiera con l’Ucraina sud-occidentale. Nel 1990, il Paese si dichiarò indipendente in modo unilaterale con un referendum.

Nel 1991, la Moldavia incamera tra i suoi possedimenti anche il territorio della repubblica separatista. Il conflitto scoppia. Tiraspol, con l’aiuto russo, sconfigge Chisinau. Mosca dichiara il cessate il fuoco.

Si formarono forze di peacekeeping con contingenti misti di Moldavia, Russia e Transnistria. La tregua, raggiunta nel 1992, stabilì non solo la separazione dei due Paesi, ma anche la permanenza di forze armate russe nella base militare del villaggio di Cobasna.

Qui, si trovano armi che potrebbero rivelarsi fondamentali per un eventuale attacco verso il paese moldavo, oppure verso l’Ucraina.

L’annessione della Crimea, nel 2014, fa partire da Tiraspol la richiesta di entrare nella Federazione Russa. Putin rifiuta. L’elezione alla presidenza di Vadim Krasnoselsky, votato nel 2016 e riconfermato nel 2021, avvicina il Paese a Bruxelles.

La cittadinanza è divisa. Quasi tutti hanno doppio (o triplo) passaporto: ucraino, moldavo, russo.

L’economia moldava, però, dipende da Mosca: ruolo centrale nel Paese sono le forniture di energia elettrica e gas. La Russia, però, da parte sua, non ha mai riconosciuto l’indipendenza della Transnistria.

Il Cremlino prevedeva un reintegro della regione moldava attraverso uno status speciale con mantenimento della presenza militare russa sul territorio. Una soluzione che, però, venne rifiutata da Chisinau.

La situazione oggi

Il recente avvicinamento moldavo all’UE non è stato visto di buon occhio da Putin. Inoltre, l’elezione di Maia Sandu, alla presidenza ha segnato un primo chiaro spostamento della Moldavia nell’area di influenza europea.

L’Europa ha assegnato alla Moldavia lo status ufficiale di paese candidato ad entrare nell’Unione.

La Russia ha risposto con una massiccia propaganda anti-europea ed anti-occidentale su tv e social network moldavi su cui esercita, da sempre, enorme influenza, definendo la Moldavia “la prossima Ucraina” e tagliando le forniture di gas.

La notevole crisi energetica che il paese moldavo sta attraversando non aiuta. L’inflazione è altissima e la povertà elevata. L’arrivo di profughi ucraini mette ancora più a rischio il Paese che si trova costantemente attraversato da missili russi diretti in Ucraina.

Povero, a corto di provviste energetiche e militari, in caso di conflitto armato, la Moldavia non riuscirebbe ad opporsi ad un’eventuale invasione russa.

Ad un anno dallo scoppio della guerra, il rischio dell’apertura di un nuovo fronte spaventa l’Europa.

a cura di
Andrea Bocchini

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Francia: alunno assale e uccide il suo professore
LEGGI ANCHE – Attacco hacker ai siti istituzionali