
La Premier Meloni a Kiev, conferenza stampa con Zelensky
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in Ucraina per incontrare Zelensky: “L’Italia non tentennerà. Per ora non c’è sul tavolo l’invio di aerei”
Giorgia Meloni è arrivata nella capitale ucraina dopo un viaggio in treno, nella notte, dalla Polonia, durato dieci ore. A quasi un anno dallo scoppio del conflitto armato, tra l’Ucraina e la Russia di Putin, la Presidente del Consiglio ha voluto incontrare, di persona, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, incontro che testimonia la vicinanza del nostro Paese al popolo ucraino, aggredito e vittima del conflitto armato.
La premier italiana era rimasta una dei pochi leader occidentali a non essere ancora stata vista da Zelensky in Ucraina. “L’Italia è con Kiev, non tentenneremo. Gli interessi ucraini coincidono con quelli dell’Europa”, ha ribadito Meloni. “Una pace giusta e duratura non può esserci con una resa dell’Ucraina, una vittoria della Russia non sarebbe pace, ma invasione”, ha continuato. E sulla guerra, la premier ha aggiunto: “Al cospetto del mondo l’Ucraina ha già vinto la sua battaglia per affermare la sua identità”.

Era il 24 febbraio 2022 quando le lancette, in Ucraina, tornarono tristemente indietro di ottant’anni. Morti, feriti, bombardamenti che hanno visto, soprattutto, il sangue di civili innocenti. L’incontro diplomatico è proseguito, poi, a Bucha, uno dei luoghi simbolo del massacro. La premier italiana ha deposto fiori rossi per rendere omaggio alle vittime nelle fosse comuni. Un messaggio forte e chiaro: “Non siete soli. Combatteremo per voi e la vostra libertà”. E sullo scenario bellico futuro, la Meloni ha aggiunto: “Il nostro Paese darà ogni possibile assistenza perché si creino le migliori condizioni per un negoziato, ma fino ad allora l’Italia darà ogni genere di supporto militare, finanziario, civile”.
Zelensky ha ringraziato l’Italia e la sua vicinanza sia militare che umana. Microfono alla mano, però, non si è fatto sfuggire una durissima critica nei confronti di Berlusconi, lamentando le parole dette dal Cavaliere pochi giorni prima: “A Berlusconi non hanno mai bombardato la casa o ucciso i parenti”.
Con un conflitto che sembra non terminare, l’incontro tra i due presidenti sembra essere l’invito per una ricerca di negoziazione. Starà ai grandi stati europei e alla stessa Russia di Putin aprirsi al dialogo.
La speranza di uno scenario di pace rimane accesa.
a cura di
Andrea Bocchini