
Burnout, l’80% dei lavoratori italiani ne ha sofferto
Nelle aziende italiane il carico emotivo e relazionale è in aumento e questo comporta un rischio di burnout anche per professioni che tradizionalmente non si ritenevano a rischio.
La sindrome di burnout, conosciuta anche come “fenomeno occupazionale” dall’OMS, è legata allo stress causato dal lavoro e porta il soggetto all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche. Il burnout può colpire qualsiasi professione, ma quelli più a rischio sono coloro che svolgono professioni d’aiuto.
I sintomi più frequenti sono legati ad un calo dell’efficienza lavorativa, dato da stanchezza, apatia, nervosismo e demoralizzazione, portando ad un distacco mentale e ad una perdita di interesse verso il lavoro svolto. Il burnout, però può avere ripercussioni anche di tipo fisico, come cefalea (mal di testa), disturbi del sonno e disturbi gastrointestinali.
Questa sindrome ha quindi ripercussioni dirette sia sul benessere fisico che psicologico di chi ne soffre, ma ha ripercussioni anche sull’azienda, come assenteismo o calo della performance, motivo per cui è consigliabile occuparsi delle condizioni di salute mentale dei propri lavoratori.
Una ricerca recente, svolta da mindwork.it ha evidenziato come l’80% di lavoratori e lavoratrici in Italia abbiano provato almeno uno dei sintomi legati al burnout.
a cura di
Giulia Focaccia