Francia, proposta di legge per regolare gli Influencer

Francia, proposta di legge per regolare gli Influencer

Febbraio 1, 2023 0 di Giulia Focaccia

La scorsa settimana la Francia ha annunciato l’inizio di una collaborazione tra il partito di governo, Renaissance, e il Partito Socialista, per la creazione di una proposta di legge per regolare gli influencer francesi, da qualche anno oggetto di diverse polemiche

Sino ad ora gli influencer, professionalità non riconosciuta giuridicamente, hanno seguito le leggi valide per attività artistiche, modelle e modelli. La Francia ha però deciso di cambiare le cose e imporre delle regole specifiche.

Non è ancora disponibile il testo della proposta di legge, che sarà discussa a marzo 2023, ma alcune segnalazioni hanno fatto trapelare un possibile contenuto: creazione di un “albo professionale“, definizione giuridica ufficiale della professione di influencer e dei rispettivi agenti, istituzione di un codice di buona condotta, obbligo di segnalazione per le immagini e i video ritoccati, aumento della sorveglianza delle autorità e divieto di promozione per determinati prodotti.

Il governo francese, inoltre, ha l’obiettivo di stipulare accordi con i social network al fine di facilitare eventuali segnalazioni di truffe o comportamenti scorretti. Questa settimana, nel frattempo, verrà discussa un’altra proposta di legge che ha l’obiettivo di vietare la sponsorizzazione di farmaci, investimenti rischiosi e operazioni chirurgiche.

Il caso Booba-Berdah
Rapper francese Booba in concerto
EPA/HUGO MARIE

Tutto questo non stupisce. Negli ultimi anni, infatti, la Francia è stato il paese che più si è battuto per la regolamentazione delle attività online a seguito di numerosi episodi di scandalo. Il più rilevante è legato al seguitissimo dibattito tra il rapper Booba e l’agente di influencer Magali Berdah, due nomi molto noti in Francia.

La vicenda ruota attorno alle accuse mosse da Booba verso Magali Berdah sulla scarsa qualità e affidabilità dei prodotti venduti dai suoi influencer. Tra le accuse ci sono anche quelle di dropshipping (pratica con cui le aziende vendono prodotti che non possiedono realmente, acquistandoli solo quando un compratore li ha ordinati) e truffa.

Sono state proprio queste denunce a muovere la popolazione e il governo francese, in particolare il Ministro dell’Economia Le Maire, protagonista della proposta di legge, verso la necessità e la volontà di una maggiore regolamentazione di questo lavoro nuovo e ancora non controllato.

a cura di
Giulia Focaccia

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