
Pensioni: nuovo sciopero nazionale in Francia
Dopo una prima giornata di sciopero il 19 gennaio, la Francia è ancora una volta bloccata dalle manifestazioni nazionali contro l’aumento dell’età minima pensionabile.
L’innalzamento dell’età per il pensionamento, dai 62 attuali ai 64 anni dal 2030, è oggetto di grande dibattito in Francia in questo primo mese del 2023. L’annuncio di tale manovra da parte della Premier Elisabeth Borne ha scaturito un’ondata di proteste provenienti da tutti i settori.
La riforma prevede l’aumento progressivo trimestrale dell’età pensionabile da settembre 2023, facendo scalare, nei successivi sette anni, l’età minima per andare in pensione da 62 a 64 anni. All’opposizione netta da parte delle forze di sinistra all’Assemblea Nazionale, si aggiunge il forte disappunto dei sindacati che avevano chiamato la popolazione alla mobilitazione già il 19 gennaio. Secondo gli organizzatori, sono stati oltre 2 milioni i cittadini che hanno preso parte all’iniziativa in quella giornata, risultando in un totale fermo in settori chiave come l’educazione primaria e il trasporto pubblico locale e nazionale.
Lo scenario si ripete oggi, 31 gennaio, a seguito dell’annuncio della Premier Borne di domenica 29 gennaio, nel quale affermava che la riforma non era più negoziabile. Si prevedono oltre 200 manifestazioni in tutta la Francia, con un’attenzione maggiore a quella che si terrà a Parigi nel primo pomeriggio. La compagnia del trasporto ferroviario francese SNCF prevede sostanziali perturbazioni delle proprie linee in tutto il paese. Lo sciopero dei controllori di volo causerà notevoli disagi anche nei principali aeroporti francesi. Chiuse anche le scuole in molte città.
Il governo non si è ancora espresso in merito a questa seconda giornata di scioperi, ma il paese è consapevole di essere solo all’inizio di una nuova stagione di mobilitazioni di massa.
A cura di
Luca Chieti