
Allerta influenza aviaria, focolai in tutto il mondo
Più di 50 mila animali sono stati abbattuti in un allevamento di visoni in Galizia, Spagna, dopo la scoperta di un focolaio di influenza aviaria H5N1
Il biennio del 2021 e 2022 ha visto la più grande epidemia di influenza aviaria d’Europa, registrando 2.467 focolai nel pollame, 48 milioni di uccelli abbattuti, 187 rilevamenti negli uccelli in cattività e 3.573 eventi HPAI (virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità) negli uccelli selvatici. Dati segnalati dal report congiunto di EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e EURL (Laboratorio di referenza europea per l’influenza aviaria).
Tra gli esperti aumenta la preoccupazione per la rapida circolazione dell’influenza aviaria all’interno degli allevamenti intensivi. Le condizioni di sovraffollamento e la dura selezione genetica di polli e tacchini, che prevede la scelta di animali in grado di riprodursi velocemente piuttosto che di resistere alle malattie, favoriscono la rapida circolazione di malattie ed epidemie.
Il virus circola ormai da due anni all’interno di allevamenti intensivi di tutto il mondo, portando all’abbattimento di numerosissimi animali. La preoccupazione cresce perché se non controllato il virus potrebbe mutare arrivando ad adattarsi all’uomo. Questo porterebbe ad una pandemia ben più grave e pericolosa di quella che ci ha da poco colpito, SARS-CoV-2.
Bisogna essere molto attenti nella sorveglianza, anche perché il virus potrebbe poi accumulare delle mutazioni favorevoli all’adattamento.
Nicola Decaro, professore di malattie infettive e Presidente dell’Associazione Nazionale Infettivologi Veterinari
Tom Peacock, virologo dell’Imperial College di Londra, e Isabella Monne, ricercatrice del Laboratorio dell’UE in Italia per l’influenza aviaria, sono solo due dei numerosi esperti che hanno mostrato interesse e preoccupazione verso l’espansione di questo virus. Il rischio di pandemia legato al virus H5 c’è e questi focolai devono essere un campanello d’allarme.
Quale soluzione prendere? In molti parlano di necessità di chiudere gli allevamenti intensivi, al fine di bloccare o rallentare la circolazione del virus. Basterà?
a cura di
Giulia Focaccia