Bambini e smartphone: 1 su 3 è connesso

Bambini e smartphone: 1 su 3 è connesso

Dicembre 23, 2022 0 di Marta Canu

Un mamma su due usa lo smartphone mentre allatta. Dai pasti al tempo libero, lo smartphone è sempre più presente nelle nostre vite.

Il 33% dei bambini tra i 5/6 anni utilizzano i social e gli smartphone. Molti di loro son connessi tramite tablet. Oltre la metà hanno app di messaggistica come Whatsapp. I dati sono forniti dall’indagine eseguita da “Di.Te”, l’ Associazione Nazionale, Dipendenze Tecnologiche.

L’indagine

L’indagine eseguita nel 2022 da Di.Te, in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria Condivisa ha posto in evidenza diversi aspetti. Evidenziando anche le modalità d’impiego dei device, che sempre più spesso assumono il ruolo di tranquillanti, oltre a quello di passatempo.

Una madre su due, specifica la ricerca, è connessa anche nei primi momenti della vita del bambino, durante l’allattamento. Azione che va a compromettere la relazione che si instaura tra i due, nei primi mesi di vita dell’infante, e che a lungo andare può avere risvolti psicologici da non sottovalutare.

Per quanto riguarda le varie fasce d’età che vanno dall’infanzia all’adolescenza, i risultati ci mostrano un differente uso dei dispositivi tecnologici, ed una differente percentuale di utilizzo.

Bambini iperconnessi
Giovani e device (fonte: Google)

Nei bambini tra i 0-4 anni, sappiamo che la principale funzione dei dispositivi elettronici è quella di intrattenere. Il 60% dei genitori, fornisce i dispositivi elettronici ai figli con lo scopo di tranquillizzarli e intrattenerli, ma solo il 67% li utilizza in loro presenza.

Tra i 4 e i 9 anni l’88% dei genitori dichiara di concedere l’ uso dei dispositivi ai propri figli con lo scopo di porre fine ai capricci, di intrattenere, e di concederne l’ uso prima di dormire. A questa età, al fronte anche di una maggiore capacità di usare i dispositivi dei bambini, il 96% dei genitori dichiara di essere presente al momento dell’utilizzo.

Tra i 9 e i 14 anni invece si è sempre più connessi, si usano i dispositivi prima di addormentarsi, per rilassarsi, o anche per passare il tempo, preferendo sempre più spesso questo passatempo alla classica uscita., come dichiarato dal 57% degli intervistati.

l rischi

Giuseppe Lavenia , psicoterapeuta e presidente di Di.Te, tiene a sottolineare: “Chiaramente questo aspetto ha dei risvolti sulle relazioni e le emozioni. Sempre più ragazzi, specie dopo la pandemia, preferiscono vivere online piuttosto che fare esperienze nella vita reale, con tutto quello che può derivarne, dal cyberbullismo all’hikikomori. Un uso eccessivo e precoce può avere conseguenze negative sul piano psicologico e sociale, ma molti adulti non conoscendo i rischi è come se abdicassero il loro ruolo di educatori. Questo conferma l’esigenze di un’educazione digitale precoce: già il ginecologo o il pediatra dovrebbero iniziare a parlare con i genitori di questo”

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