
Quattro chiacchiere con… Matteo Guidobaldi
Matteo Guidobaldi in arte semplicemente Guidobaldi, è appena tornato con un nuovo singolo, una canzone d’amore finita dritta dritta nelle migliori Playlist di Spotify e, nel caso in cui non l’aveste ancora ascoltata, vi consigliamo di farlo! Il titolo del nuovo brano è “Ponte Vecchio”, ambientato sull’Arno nella meravigliosa Firenze.
Ecco le nostre “4 chiacchiere” con Matteo Guidobaldi!
Ciao, benvenuto su Le Pagine! Matteo Guidobaldi in arte Guidobaldi, quante volte capita che ti chiamino Guido? E già che ci sei, raccontaci anche il momento in cui hai pensato: “Ma perché cercare un nome d’arte se il mio lo è già di per sé”
Ne ho perso il conto: c’è stato un periodo in cui avevo rinunciato a presentarmi come Matteo per quanto fosse ormai comune. Infatti, da quando l’ho specificato nella bio, alcuni amici non mi parlano più.
A parte gli scherzi, nel 2018 ero in crisi: non sapevo che nome dare al progetto e la maggior parte dei nomi fighi, erano stati già tutti presi e non trovavo mai qualcosa che mi rispecchiasse pienamente. Perciò, sì, ho puntato sul mio cognome che comunque suonava bene!
Noi sappiamo che sei Matteo e sappiamo che è appena uscito il tuo nuovo singolo “Ponte Vecchio”, vorresti essere il degno sostituto di Gazzelle? Scherzi a parte, c’è sicuramente del romanticismo e della malinconia, il tutto con una città come Firenze che fa da sfondo. Raccontaci qualcosa in più di questo brano, dalla scelta delle parole a quella della location…
No, no, non punto ad essere il sostituto di nessuno, cerco solo di essere me stesso, però certi paragoni fanno piacere, quindi vi ringrazio!
Il tema principale di Ponte Vecchio è la nostalgia di un amore finito. Volevo raccontare con una canzone la sensazione che ho provato ripercorrendo in solitaria le strade di Firenze. Dentro c’è la giusta dose di malinconia, ma anche tanta voglia di voltare pagina. Ponte Vecchio in questo senso è un monumento romantico che collega il passato e il presente.
A livello di scrittura, il brano è pensato come una lettera indirizzata alla persona interessata, con una serie di domande che non ho mai posto e che forse avrei dovuto porre al momento giusto per tentare di recuperare il rapporto.
Come hai vissuto e come vivi a livello artistico, anche a livello di scrittura, questo periodo che ormai dura da più di un anno, senza live e senza contatto col pubblico?
È veramente dura. Questa situazione mi ha costretto ad essere più presente sui social, per cercare di interagire di più col mio pubblico e sto raccogliendo qualche risultato incoraggiante, ma ovviamente non è la stessa cosa né si può sostituire alla potenza che possono avere i live.
Spero che potremo tornare presto a girare per l’Italia con le nostre canzoni, credo di poter parlare a nome di tutti gli artisti: abbiamo tanta voglia di tornare su di un palco! Nel frattempo farò uscire nuove canzoni e ne sto scrivendo altre.
A livello di scrittura qualcosa è cambiato: prima del lockdown, e quindi nel disco, c’era molta vita personale e tutto ciò che le ruotava attorno, mentre ora ho iniziato un viaggio più introspettivo. Mi sono posto di fronte allo specchio e sto cercando di raccontarmi.
Quarta e ultima domanda, è arrivato il momento di suggerirci una delle tue frasi super romantiche da inserire sulle nostre pagine, quale scegli?
“Ma ci sono giorni in cui ti penso e più ti penso e più mi perdo”
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